Palazzo dei Pensieri

Palazzo dei Pensieri è il trampolino di lancio per me ad esprimermi. Da parecchio tempo cercavo un modo di esprimere le mie idee. Molte persone mi hanno consigliato di creare un blog e pubblicare i miei opinioni sui diversi argomenti e dare l’opportunità agli altri a commentare sui miei articoli. Se volete, potete criticarmi, potete corregermi o darmi qulasiasi suggerimento. Sarò molto più felice di avere i vostri opinioni. Spero di scrivere bene!

Sunday, November 26, 2006

CHI È COLPEVOLE??

Questa è una storia vera di tre persone; Arif, Gudiya e Taufiq. Arif, un soldatto, è ritornato a casa dopo esser stato cinque anni in una prigione nel Pakistan come prigioniero di guerra solo a trovare che la sua moglie aveva sposato un altro uomo.

Il secondo personaggio importante è Taufiq. Ad un certo giorno sente la notizia del ritorno del primo marito di sua moglie dopo cinque anni. Terzo personaggio principale è Gudiya, una donna che ha sposata un altro uomo dopo aver aspettato il suo primo marito per cinque anni e dopo aver pensate che lui è morto.

Questa storia è molto complicata. In primo luogo, perché Gudiya ha un bambino nel suo utero da otto mesi da Taufiq, il suo secondo marito. In secondo luogo, perché tutti e due vogliono stare con Gudiya. Secondo la legge dell’India, una moglie/un marito può risposarsi se il suo marito/la sua moglie non ritorna a casa da sette anni. Così Gudiya deve ritornare a casa di Arif, il suo primo marito. Ma che cosa succederà del bambino di Taufiq e Gudiya?

Il verdetto è già fatto. Secondo quest verdetto, Gudiya è andata a casa di Arif che avrà la responsibilità di allevare il bambino. È molto difficile dire chi è colpevole per la umiliazione di Gudiya. Colpevole è Arif, Taufiq o Gudiya, i suoi, la legge o la società? Solo, dio lo sa! Prego dio di non mettere altri, in futuro, nella situazione di Gudiya!!

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Sunday, November 19, 2006

GRAZIE ALLA LINGUA ITALIANA


Facevo il master in economia e commercio presso l’università di Delhi. Un giorno sono andato da un mio amico che guardava un film italiano che s’intitolava “Il Postino”. Mi è piaciuto molto e quel giorno ho deciso su due piedi di imparare italiano per godermi meglio i film italiani.
Non sapevo che mi aspettavano tante cose belle. Mi sono iscritto al corso di certificato presso l’università Jawaharlal Nehru, Nuova Delhi. Ero il miglior studente del corso. Avevo avuto un’opportunità di participare in un’opera di Rossini che s’intitolava “Il Barbiere di Siviglia”, come una comparsa. Non sapevo molto l’italiano, ma l’opera ha aumentato l’intensità di mia voglia di parlare fluentemente questa bellissima lingua. E poi per era la prima volta ho avuto l’opportunità di osservare gli italiani da vicino. Vedevo il loro modo di parlare, di mangiare, di salutare, di usare le mani ecc. Avevo due miei compagni che parlavano abbastanza bene. Li guardavo e sempre sentivo la mancanza di qualcosa. Era un trampolino di lancio per me.

Mia professoressa che si chiama Giorgia Cantele mi ha rincuorato molto a continuare a studiare l’italiano. Era la prima persona ad incoraggiarmi. Grazie ai suoi tentativi, ho cominciato ad impararlo anche dall’Istituto Italiano di Cultura (IIC). Anche al corso del diploma, ero il miglior studente. Poi anche al corso di C-II e C-III all’IIC ero il miglior studente. Anche perché una passione era nato nel mio cuore che mi dava la motivazione per andare avanti…per migliorarmi…..
Al corso del C-II ho avuto Donatella come la mia professoressa. Quando non sono stato in Italia era la professoressa più preferita da me perché mi ha fatto parlare. Mi ha incoraggiato molto a scrivere e ha arricchito il mio vocabolario.Al corso di C-III avevo la signora Sonya Gosh come la mia docente. Sempre aveva gli affanni per i suoi studenti. Sempre era pronta ad aiutarli. Oltre che una brava professoressa è una buona persona.
Poi, mi sono iscritto al corso del diploma avanzato presso l’università di Delhi. Di nuovo, ero il miglior studente del corso. Sono sempre stato uno studente mediocre negli studi ma l’italiano mi ha fatto sentire la gioia di stare al primo posto, di essere il miglior studente del gruppo e di essere il cocco dei professori. Non finirò mai di ringraziare il Signore per aver creato la voglia in me di imparare la lingua più bella e romantica del mondo.
Ho fatto la domanda per la borsa di studio. Grazie ai tentativi di Giorgia Cantele, Donatella, Sonya Ghosh l’ho vinta. Sono andato a Perugia dove avevo le più bravissime professoresse del mondo: Arianna, Scilla e Cristina. Di nuovo ero il miglior studente. Esser al primo posto era la cosa che mi spingeva di sudare sette camicie. Ma, questa volta questo non era lo spuntino. La soddisfazione e la felicità negli occhi delle mie professoresse era il mio vero premio.
Grazie all’italiano a darmi le opportunità ad imparare un sacco di cose, di benedirmi con la fama e di essere nelle grazie dei miei professori. Il viaggio d’italiano mi ha trasformato. Italiano, ti ringrazio dal cuore! Mi ha dato la felicità, la soddisfazione e la conoscenza. Ha aperto la finestra di un altro mondo in cui mi trovo bene…infatti…..molto bene.
LORENZO IL MAGNIFICO:

QUANTA BELLA GIOVINEZZA,
CHE SI FUGGE TUTTAVIA,
CHI VUOL ESSER LIETO, SIA,
DEL DOMAN NON V’E CERTEZZA.

KASH LO STUPIDO:

QUANTA BELLA LINGUA,
CHE SI SENTE TUTTAVIA,
CHI VUOL ESSER CONTENTO
DEVE IMPARARLA OGGI,
DEL DOMAN NON C’E CERTEZZA.
PS: Ci sono anche altre persone che hanno incrociato il mio cammino e mi aiutano con la mia lingua. Oltre che professoressa suddette, ci sono anche Stefy e Livia che mi aiutano tanto. Grazie anche alle mie professoresse ed a Stefy e Livia.

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Monday, November 13, 2006

Un Giorno Indimenticabile

Una data indimenticabile per me è il primo novembre,2005 quando ero uno studente di diploma in Italiano. C’era una cerimonia all’università JawaharLal Nehru perché il nome del mio centro è cambiato da centro per gli studi di spagnolo a centro per gli studi di spagnolo, portoghese, italiano e lingue latine americane. Così la sala delle conferenze era affollata con i delegati dalla Spagna, dal Portogallo, dall’Angola, dalla Cuba ecc. Ma soprattutto c’erano l’ambasciatore dell’ambasciata Italiana, una signora italiana dall’istituo italiano di cultura e certamente la sigora Giorgia, la mia professoressa.

Per voi, ancora adesso non è chiaro che perché quel giorno era speciale per me. Effettivamente, dovevo leggere una storia, strana ma vera. Sì dovevo leggere la storia su un villagio strano dove tutte le persone non hanno la capacità di vedere. Il 30 ottobre, la signora Giorgia mi ha chiesto se potevo perparmi di leggere una storia in un giorno. Perché il giorno dopo c’era la cerimonia in cui io dovevo leggerla. Le ho detto che me la sentivo di leggerne una pensando che ci sarebbero state quaranta, cinquanta persone. Ma, mi ero sbagliato perché c’erano circa più di 250 persone. Ecco perché quando le ho viste, ero nervoso, veramente ero nervoso, perché dovevo leggere senza vedere.

Fortunatamente, mio fratello chi si chiama Dev, ci era presente. Quindi Gli ho chiesto di andare fuori e Gli ho detto tutto. Mi ha incoraggiatto molto. Dopo alcuni minuti sono stato, ancora una volta alla sala delle conferenze. Mi sentivo un po’ più rilassato ma, non completamente. Ero nevroso anche perché c’erano anche mio fratello, mia sorella e gli amici di mio fratello. Pensavo: “Se sbaglierò, che cosa penseranno loro di me?”.

Ma mi sono fatto coraggio cioè ho preso il coraggio a due mani a leggere dopo aver visto Sanoj, Dev e Rashmi, la mia sorella. Ma anche in quel momento non ero completamente rilassato. Prima del mio turno, un mio compagno di classe che si chiama Rajiv doveva leggere una piccola poesia. Quando lo leggeva, la pulsazione del mio cuore aumentava. Ero così nervoso che non sentivo niente e non ho battuto le mani quando ha finito di leggere la poesia.

È arriavato il mio turno. Sono andato sul palco(scenico) e ho cominciato a leggere. Appena ho dato il benvenuto all’ambasciatore, ho cominciato a leggere con fiducia. Quando ho finito ero soddisfatto. La signora Giorgia era felice ed anche l’ambasciatore era allegro. Gli ho chiesto di darmi un suo autogrago. Mi ha dato non solo il suo autografo ma anche un colpetto sulla spalla. Poi molte persone mi hanno fatto i complimenti.

Ero felicissimo, non solo perché sono stato l’unica persona che aveva letto qualcosa senza vedere ma anche perché ho letto la storia senza aver fatto gli errori, senza dimenticare e senza balbettare. Quel avvenimento mi ha fatto avere fiducia in me. Spero di avere la stessa opportunità come d’ieri. Continuerò a participare a tali avvenimeti.

Due novembre, 2005

Wednesday, November 08, 2006

Varanasi ( Benares, Kashi)


Varanasi è la città sacra dell’India dove vengono i pellegrini da tutto il mondo a cercare la pace e illuminismo. Pensavo che fosse meglio se vela presento in questo mio articolo.

1) Il nome Varanasi viene dal nome di due fiumi, Varuna ed Asi.
2) Si dice che Varanasi sia la città più vecchia del mondo nel senso di abitazione.
3) Ci sono più di 2.000 tempgli a Varanasi.
4) Ogni anno, miglia di pellegrini vengono a Varanasi.
5) Si dice che la prima Shiva Jyotirlinga, la colonna infocata di luce, venne qua e tramite la terra ed andata in fiamme nel cielo. Ecco perché Varanasi si chiama anche Kashi, “La città di luce.”

6) Kashi è menzionato in Mahabharata, Ramayana, Srimad Bhagvatam e nei Purans, che sono scirtte 5000 anni fa.
7) I musulmani lo hanno dato il nome Benares.
8) Quando India diventò un paese indipendente il vechhio nome fu dato alla città.
9) Si dice che uno chi muore in Varanasi raggiunge moksha (liberazione).
10) Per molti, questo è uno dei momenti culminanti della gita dell’India ad imbarcare in una barca alle 6 di mattina e vedere la città al tempo d’alba.

11) Varanasi è saccheggiata molte volte dai invadori musulmani iniziando dal secolo undicesimo.
12) Aurangzeb, un imperatore mugalo, ha distrutto molti templi durante il suo regno nel secolo diciasettesimo.
13) Furono cosriutie moschee al posto dei templi.
14) Ci sono 81 ghats, i posti di bagno, o serbatoio santo.
15) Tre ghats piu importanti sono Manikarnika, Dasaswamedha e Pancha-ganga.

16) Molti pellegrini camminano la distanza di 58 chilometri intorno la città iniziando da Manikarnika Ghat. Questo passaggio viene considerato uguale come girare tutto il mondo.
17) Tulasi Das tradusse Ramayana dal Sanscrito al Hindi in Varanasi e c’e anche un tempio nel suo onore.
18) Sarnath che è famoso come un posto dove Buddha ha predicato sul illuminismo si trova 10 chilometri da questa città.

Ritengo che uno possa trovare la pace dappertutto ma poi ci sono i posti così magici come Varanasi dove uno può trovarla facilmente e uno può capire il significato vero della vita. Cosa ne pensate voi?

Monday, November 06, 2006

Un giorno il mio professore ha chiesto agli studenti a scrivere una storia o un articolo o qualsiasi cosa sul computer. Quel giorno ho scritto una storia usando diversi parti del computer come i personaggi della mia storia e ho provato a dare un messagio. Velo presento con la speranza che vela piaccia!


UNA SPIGA NON FA MANNA

Un giorno la tastiera litigò con lo schermo.
Tastiera: Io so benissimo che sono la più importante parte del computer.
Schermo: No caro, non è così.Tutti i pezzi sono importanti.
Stampante: (Dice a tastiera): Penso che lo schermo sia più importante di te.

Tastirea si era arrabiata.
Tastiera : Non sono d’accordo per niente. Io ho il potere di dare ordini allo schermo e lui deve funzionare come voglio io. Hai capito?
Mouse: Ma dai! Non essere orgoglioso! Anche lo schermo ha un potere che tu non hai cioè il potere di cambiare i colori.

Dischetto : Anch’io credo che schermo sia la piu attraente/affascinante parte del computer.Ecco perché generalmente quando uno lavora sul computer dà la sua massima attenzione allo schermo.
Tastiera: Bella in vista, dentro è trista ! Non dovete dimenticare il mio sacrificio. L’utente del computer batte a macchina battendo diverse parti del mio corpo.
Mouse: Ma dai! Tutti lavorano, tutti soffrono, tutti fanno il sacrificio per far funzionare il computer.

Stampante: Siamo fortunati di essere parti esterne/esteriore del computer perché gil utenti ci danno piu attenzione .Ma non dobbiamo ignorare il contributo delle parti interne/interiore del computer. Lavorano senza essere centro d’attenzione di qualcuno.
Tastiera: Adesso ho capito! Tutti voi siete gelosi e anche vigliacchi.Non avete il coraggio di accettare ed affrontare la realtà.Cosa posso fare io se volete vivere nel mondo di luna, lontano della realtà.

Tutti decisero di non portare avanti la discussione. Dopo alcuni giorni lo schermo si era ammalato. Aveva la febbre e così non poteva lavorare meglio.

Quel giorno il proprietario del computer doveva mandare urgentemente un’e-mail all sua fidanzata. Lui aveva un diavolo per capello quando lui ebbe saputo che lo schermo non funzionava. In un accesso d’ira lui lanciò la tastiera.

La tastiera cominciò a piangere.Aveva un gran dolore.
Mouse (Alla tastiera): Ti ho detto che tutte le parti sono importanti?Oggi non sta bene lo schermo e nessun’ altra parte può fare la sua funzione.Tu puoi farlo?
Tastiera(Si rialzando): No. Mi dispiace tantissimo!

Dischetto :Tutte le dita non sono pari. Una è più lunga delle altre, è un’altra e piu magra delle altre.Così è la vita !
Tastiera : Adesso ho capito che dobbiamo lavorare insieme per far funzionare il computer. Adesso ho capito che una spiga non fa manna.

Sunday, November 05, 2006

LA PASSEGGIATA DI UN DISTRATTO

L’ANALISI DEL TESTO

Il primo brano (Mamma……….. ciao mamma.) è il brano dialogato che ha 5 battute. Quest primo brano ci presenta Giovanni, il protagonista della favola. Poi le due sequenze successive (Giovannino esce………..i guai.) sono le sequenze narrative ma indirette perché portano la storia avanti. Poi la sequenza successive (Un signore…….. primo giorno.)è la sequenza che è un po’ dialogata con 2 battute è un po’ indiretta. In questa sequenza c’e un signore che ha un ruolo di aiutante

Poi c’è la sequenza narrativa(Giovanni…..…….a correre) dopo di che ci sono tre sequenze (Una buona………….tutti così.) che sono dialogate. Le donne in queste sequenze hanno il ruolo d’aiutante perché portano le diverse parti del corpo di Giovanni alla sua mamma. La sequenza successive( Dopo…………tutti così) è la sequenza narattiva e poi l’ultimo brano( Finalmente………..proprio bravo.) è il brano conclusivo perché con questo brano conclude la favola.

RIASSUNTO DELLA FAVOLA

Giovanni, un bambino, era molto distratto. Un giorno lui andò a fare una passeggiata. Sua madre lo consigliò di stare attento mentre attraversando la strada. All’inizio faceva bene attenzione ma dopo un po’ s’incantò a guardare vetrine, machine, nuvole ecc. Un signore gli ha detto che lui aveva già perso una mano. Lui cominciò a cercarla ma essendo visto un cane zuppo se ne dimenticò. Uno per uno perdeva le diverse parte del suo corpo ma non se ne accorgeva.

Poi una per una le persone cominciarono a venire a casa sua a portare a sua madre le parti del corpo. Sua madre era deluso di avere un figlio così distratto. Finalmente arrivò Giovanni saltellando su una gamba sola ma era allegro e felice. La sua mamma lo rimette a posto e gli diede un bacio.

IL PALAZZO DI GELATO

L’ANALISI DEL TESTO

Il primo brano (Una volta………una leccatina.) del testo è il brano introduttivo perché questo brano presenta l’argomento del testo. Il secondo brano (Il tetto……….di gelato.) presenta una sequenza descrittiva perché descrive il palazzo di gelato. Le due sequenze successive (Un bambino………rivoletti rosa.) sono le sequenze narrative e indirette perché presentano le viccende della favola e portano la storia avanti. Nella prima delle sequenze suddette c’è la guardia che ha il ruolo di autante. Le due sequenze successive (Presto..………….se è possible) sono dialogate. La sequenza successive (Un generoso……….dai braccioli.) è narrativa ma indiretta. Nella sequenza c’è un pompiere che ha un ruolo di aiutante come la guardia. Poi l’ultimo brano(Fu un………di Bologna.) è il brano conclusivo che conclude la favola.

RIASSUNTO DELLA FAVOLA

C’era una volta a Bologna un palazzo di gelato e ci venivano i bambini da lontano. Tutte le parti del palzzo cioè muri, finestre, porte, piatti, sedie ecc. furono costruiti di gelato. Una guardia essendosi accorto che una finestra si scioglieva gridò alla gente a fare fretta. Una donna di terza età voleva mangaire il gelato ma non riusciva a farsi largo tra la folla. L’aiutò un generoso pompiere prendendola una poltrona di gelato. Per ordine dei dottori nessuno ebbe il mal di pancia.

Saturday, November 04, 2006

RIASSUNTO DI FUNGHI IN CITTÀ

Marcovaldo è la protagonista del testo.Lui venne in città da campagna.Gli piaceva gli diversi aspetti della natura cioè alberi,fiori,animali,pianti ecc.Ma le cose che rappresentano la citta cioè semafori, cartelli stradali,vetrine,manifesti ecc non attirarono la sua attenzione.

Un mattino, aspettando il tram notò i funghi che stavano spuntando. Era felice come una pasqua. Pensò che dalla vita si potesse ancora aspettare qualcosa anche in città. Al lavoro era distratto perché pensava dei funghi. Annunciò a sua moglie ed ai suoi figli che avrebbero mangiato i funghi ma non gli rivelò il segreto riguardo al posto dove crescevano i funghi.

Il mattino dopo Marcovaldo era pieno d’apprensione. Mentre vedeva i funghi si accorgé della presenza di qualcun altro. C’era Amadigi, uno spazzino, che lo stava guardando. A Marcovaldo era antipatico forse perché cancella ogni traccia naturale dalle strade della città di Sbav.La notte di sabato piovve.Lui balzò in piedi.Era al settimo cielo pensando che il tempo di cogliere i funghi non era lontano.La prossima mattina corse con i suoi figli, con un cesto all’aiola.Un suo figlio lo fece vedere Amadigi che ebbe già avuto cesto pieno dei funghi.

Marcovaldo resta senza parola. Aveva un diavolo per capello. In un accesso d’ira gridò alle persone che aspettarono il tram per cogliere i funghi. Tutti li colsero. Quel sera tutti si erano malati perche i funghi erano velenosi ma non gravamente perche la quantita di funghi mangiati da ciascuno era molto poco. L’ironia è che Marcovaldo ed Amadigi avevano i loro letti vicini.